Castell’Arquato a Piacenza

SOMMARIO

Castell’Arquato, ubicato in provincia di Piacenza (Emilia-Romagna) è uno dei borghi medioevali più belli d’Italia.
Nato probabilmente intorno all’anno Mille, sui resti di un antico insediamento romano, il paese non ha subito grosse trasformazioni nel corso del tempo e conserva ancora oggi il suo fascino medioevale.

Castell’Arquato Piacenza

Il centro storico di Castell’Arquato, in particolare, è estremamente piacevole, formato da piccole strade e vicoli acciottolati, su cui si affacciano case color mattone.
Sulla sommità del colle si trova la piazza monumentale, che custodisce i principali luoghi d’interesse del paese, come la Rocca Viscontea, costruita sotto la dominazione di Luchino Visconti, tra il 1342 ed il 1349. Il forte, dalla pianta a elle, era circondato da possenti mura dotate di quattro torri difensive.
Salendo sulla sommità del dongione (la torre più alta o Mastio) potrete ammirare Castell’Arquato ed il suggestivo profilo della Pianura Padana, oltre a visitare il museo medievale.

Vicino alla Rocca Viscontea si trova la Collegiata di Castell’Arquato, il cui nucleo originale risale al VIII secolo, anche se fu completamente ricostruita dopo un terremoto nel 1122. La facciata esterna è di pietra arenaria, mentre l’interno è decorato da capitelli figurati e sculture romaniche del XII secolo, oltre a meravigliosi affreschi.

Castell’Arquato Piacenza

L’imponente Palazzo del Podestà, sul lato nord della piazza monumentale, fu costruito da Alberto Scoto nel 1292. La parte più antica dell’edificio è la grande torre a tre piani, costruita con mattoni in cotto, e decorato da merli a coda di rondine, mentre nel Quattrocento vennero aggiunti altri elementi come la Loggia dei Notari, o delle Grida, dove venivano affissi gli editti del Comune.

Vicino alla Piazza si trova il Torrione Farnese, costruito tra il 1527 e il 1535 da Bosia II di santa Fiora, ma terminato rimasto incompiuto.
Alto circa 20 metri, questo edificio secondo la leggenda, era fornito di numerosi passaggi segreti, che conducevano in vari luoghi di Castell’Arquati, al Palazzo del Duca e fuori dalle mura.

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